Castagnole delle Lanze - La Casa Comunale e il Palazzo degli Alfieri

Una storica piazzetta

Sulla piazzetta si affacciano due importanti palazzi, entrambi di origine medievale, con resti di antiche torri. Il grande palazzo degli Alfieri, consignori di Castagnole dal 1642, assunse l'attuale assetto nei primi anni del Settecento, dopo l'incendio appiccato dai francesi che devastò parte dell'edificio nel 1704.

Di fronte, si trova invece la casa signorile dei De Canis, illustre famiglia di Casale che, ribellatasi al duca di Mantova e Marchese del Monferrato nel XVI secolo, fu esiliata e si stabilì a Castagnole. Molti membri della famiglia si distinsero nel servizio ai Savoia, soprattutto Pietro De Canis, capitano delle milizie d'Alba, che ottenne dal duca Vittorio Amedeo II la croce dei Santi Maurizio e Lazzaro, per il servizio reso nell'assedio di Torino del 1706. Della famiglia faceva parte anche Gian Secondo, nato a Magliano Alfieri, primo storico astignano in epoca moderna. Tra il XVIII e il XIX secolo, l'edificio divenne la casa comunale e la sede delle scuole maschili del capoluogo. 

Sulla facciata del palazzo comunale si nota lo stemma civico, probabilmente derivante da un simbolo religioso: l'albero della conoscenza del Bene e del Male nell'Eden, con il serpente intorno al tronco, presente nell'antica parrocchiale. I castagnolesi utilizzarono questa rappresentazione trasformandola in un'arma parlante, cioè una raffigurazione che rievoca il nome di chi la porta.

L'albero diventa così un castagno, ricollegandosi all'origine del nome del paese derivato da castanetum, in ricordo dell'antico manto boscoso di castagni, che copriva le colline di questo territorio. Il tronco che mantiene il serpente è attraversato da due lance disposte a croce di Sant'Andrea, che rimandano ai marchesi Lancia signori di Castagnole, tra il XII e il XIII secolo. Ai Lancia è poi legato il nome Delle Lanze, introdotto verso il 1240, in sostituzione dell'appellativo di Castagnolis de ultra Tanagro, come testimonianza della sottomissione della popolazione castagnolese a Manfredi II Lancia, vicario per l'alta Italia dell'imperatore Federico II, in opposizione al dominio di Asti.

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