Benvenuti a Montegrosso, paesaggio d’arte e arte del paesaggio
Montegrosso è disposto ad anfiteatro tra due speroni collinari nella zona vinicola dell’Astesana.
Ha dato i natali a Giacomo Scotti, fondatore del Partito dei Contadini, che qui vi è anche sepolto. Inoltre, nel cimitero si trova la tomba nella cappella di famiglia del pittore Enrico Paulucci delle Roncole, montegrossese per parte di madre.
Una curiosità: il paese ha una banda musicale fondata nel 1879.
Il toponimo è attestato come Monsgrossus e Montisgrossij in documenti di metà XII secolo. All’inizio fa parte del contado di Loreto fino al 1149, quando viene ceduto al Comune di Asti.
La posizione è strategica, perché è sito lungo la direttrice per gli scambi con la Liguria, ed è per questo che la sua storia è un susseguirsi di occupazioni e di conflitti. Per farne alcuni esempi, nel 1155, a seguito della sconfitta di Asti per mano di Federico Barbarossa, i marchesi di Incisa occupano il villaggio, ma pochi anni dopo gli astigiani ritornano, lo distruggono, e lo ricostruirono sul colle. Nelle Cronache Astigiane si narra nel XIV secolo di conflitti violentissimi tra guelfi e ghibellini. E anche più avanti durante le guerre per la successione del Monferrato il paese è più volte oggetto di attacchi per la posizione dominante sulla strada Nizza-Asti.